sabato 9 agosto 2014

Una via ferrata nello Zion National Park


Lo stato dello Utah, con capitale Salt Lake City, è famoso per i mormoni, la poligamia e i canyon di roccia rossa come lo Zion National Park. Il cuore del parco è una gola lunga 24 km e profonda 800 metri scavata da un ramo del fiume Virgin River. Il nome Zion viene fatto risalire ad uno dei primi mormoni insediatisi nel canyon nel 1863, il quale riteneva di aver ritrovato in quel luogo la Sion descritta dal profeta Isaia nella Bibbia. Anche altre formazioni di roccia che costituiscono attrazioni del parco hanno nomi di derivazione biblica.
 
Lungo il canyon le auto non possono circolare, così le navette gratuite fanno da spola lungo i 10 km asfaltati, dove cominciano numerosi sentieri da percorrere a piedi. La più popolare camminata è proprio quella a livello del fiume, dove ad un certo punto bisogna entrare con i piedi nell’acqua per proseguire. Visto il caldo, entrano quasi tutti, con o senza scarpe. Noi, no. Dopo settimane che ci laviamo con le bottiglie, tanta acqua ci fa paura.

Ci attirano invece le persone che vediamo piccolissime in cima ad un enorme blocco di granito, 500 metri circa di dislivello sopra le nostre teste. La guida lo descrive come uno dei percorsi più difficili, con strapiombi a dir poco vertiginosi, ma anche uno dei più belli. Per salire l’ultima parte bisogna aiutarsi con delle catene e delle corde di acciaio. Il famoso Angel Landing Trail è lungo 9 km, con 426 metri di dislivello e si impiegano circa 4 ore per percorrerlo.

Iniziamo la salita alle due del pomeriggio, senza troppa convinzione e senza troppa acqua, visto che non pensavamo di fare questa escursione. I colori della roccia e la vista sono sempre più belli e ci invitano a salire sempre di più. In alcuni tratti bisogna prestare veramente molta attenzione. Il rosso della roccia che si staglia nel blu del cielo offre degli squarci impagabili. 

Per percorrere il tragitto impieghiamo poco più delle quattro ore previste. Torniamo al parcheggio dell’auto che è quasi sera, siamo distrutti ma ampiamente appagati. Oggi ci sembra più che mai vero il detto: “Quando sei indeciso sulla via da prendere, scegli la più difficile.”.


La gente attraversa la gola camminando  nell'acqua

Cominciamo la salita verso l'Angel Landing, quasi 500 m più in alto

La prima parte del sentiero sembra quasi facile


Intanto ammiriamo il paesaggio

Un insolito abbraccio

Il canyon sotto di noi

Comincia la ferrata

...e la fatica



Per un tratto si cammina in cresta

 Strapiombi: escursione sconsigliata a chi soffre di vertigini

1 commento:

  1. ..per prima cosa ho letto il racconto dove è descritta la ferrata. finito il racconto sono passata alle foto e... più andavo avanti nel senso più ne scorrevo, più mi sudavano le mani!!! mamma mia!!
    ..e che spettacolo...

    RispondiElimina

Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.